Poesia Festival per Roberto Roversi
Il lutto che ha colpito il mondo della cultura italiana con la scomparsa di Roberto Roversi ha toccato anche il nostro festival.
Abbiamo chiesto ai poeti protagonisti quest’anno a Poesia Festival di dedicare nell’ambito dei loro incontri pubblici un piccolo momento di riflessione e ricordo della figura di un poeta e intellettuale che ha segnato una stagione del nostro Novecento. In questo modo, l’ottava edizione di Poesia Festival gli viene idealmente dedicata.
C’è la strofa di una sua poesia, che ci piace pensare come un legame tra la sua scrittura e i luoghi del festival, tratta da Le lupe dorate, in Dopo Campoformio (1965), uno dei lavori principali di Roversi. La strofa è Week-end a Vignola. Non sono versi delicati, né vi si ritrovano visioni d’incanto, ma immagini forti e lo sguardo sull’umanità sincero e senza lusinghe che lo distinguevano.
Negli alberghi di Vignola
dalle ciliege rosse e polpe accese
calano a far l’amore
– sulle sprint di corallo –
le belle milanesi
dall’accento francese.
Esultanti nel cuore,
per l’autostrada, adesso, in lunga fila
di migratori nella bufera,
s’avventano le donne
ch’hanno il bistro negli occhi e unghie d’oro
a spegnere i furori
dentro stanzucce quiete, fino a sera.
S’abbandonano a un giovane toro
dimenticando la melma che affatica
la loro carne, l’inutile ricchezza,
la noia cattiva, dolorosa
più d’una ferita,
un’impazienza disperata.
Nuotatrici sfinite,
fatte bianche dall’onda,
si stringono fradice, impaurite
a questi ragazzi di paese
che vivono e aspettano sulla sponda
del fiume Panaro, vicino ai canneti
dentro i casolari di legno e argilla
in un silenzio ancora sconsolato
e in cruda miseria
da triste animale sconsacrato.