Nicola Crocetti a Poesia Festival ’15: la Grecia vista dalla sua voce “italiana”
Nicola Crocetti è uno dei personaggi più coraggiosi del panorama letterario italiano. Dal 1981 è il fondatore e l’anima delle omonime edizioni specializzate in poesia, nelle cui numerose collane sono apparsi alcuni dei più importanti poeti italiani contemporanei come Antonella Anedda, Vivian Lamarque, Aldo Nove, Pierluigi Cappello e molti autori stranieri in traduzione. Inoltre dal 1988 pubblica la rivista “Poesia”, appuntamento mensile per gli appassionati, nelle cui pagine la redazione diretta da Crocetti propone voci italiane (anche esordienti) e straniere, recensioni e notizie dal mondo della poesia, con un respiro internazionale che ne fa un gioiello nel panorama delle riviste letterarie italiane.
Nicola Crocetti sarà protagonista di una conversazione con Alberto Bertoni e Roberto Galaverni a Poesia Festival domenica 27 settembre alle 15.30 presso la biblioteca MABIC di Maranello. Dopo l’incontro, l’attore Ennio Fantastichini sarà il protagonista di un intenso reading di poeti greci del Novecento tradotti dallo stesso Crocetti, l’intellettuale che più ha contribuito a farli conoscere in Italia.
Nicola Crocetti ha infatti tradotto numerosi poeti ellenici contemporanei, sia per le proprie edizioni che per case editrici prestigiose – va ricordato almeno il Meridiano Mondadori dei Poeti greci del Novecento.
La frequentazione dei poeti della Grecia non è però un’operazione esclusivamente letteraria. Nativo di Patrasso, con la penisola ellenica Crocetti ha un forte legame, e la passione letteraria lo ha portato a intrecciare rapporti con i principali poeti del Dopoguerra. Uno su tutti, Ghiannis Ritsos. Con il poeta di Monemvasia, che ha pagato con carcere, tortura e confino le proprie idee politiche nel Dopoguerra e durante il regime dei colonnelli a cavallo tra anni Sessanta e Settanta, Crocetti ha intessuto un’amicizia fatta di incontri iniziati durante i giorni bui della dittatura.
“Ho incontrato Ghiannis Ritsos per la prima volta nel ’72 – racconta Crocetti in una recente intervista in occasione dell’allestimento di uno spettacolo dedicato allo stesso Ritsos – quando si trovava agli arresti domiciliari nella casa di Samo dove la moglie, medico, aveva un ambulatorio. Prima di essere relegato a Samo, era stato rinchiuso dal regime militare dei colonnelli in un campo di concentramento con molti altri oppositori del regime. In gioventù Ritsos aveva sofferto di turbercolosi. Durante la prigionia si ammalò e i medici militari gli diagnosticarono erroneamente un tumore. Temendo che morisse e paventando l’idea di farne un eroe, lo confinarono a domicilio coatto. Io feci apposta un viaggio a Samo per incontrarlo, e diventammo subito amici, un’amicizia durata vent’anni, fino alla sua morte, nel 1990”.
Una storia di poesia e amicizia che fa parte dell’esperienza di Nicola Crocetti. L’appuntamento di Poesia Festival sarà l’occasione per ascoltare dalla sua viva voce questa e altre storie di poesia.