La rivista “Rolling Stone” lo ha piazzato al numero 36 nella lista dei 100 album italiani più belli di sempre. Non male, vista la concorrenza! Nel 1995 Sanacore fu l’album che lanciò definitivamente la carriera degli Almamegretta, una delle band di culto della scena underground italiana. Album dub, reggae, solare, dove i testi in napoletano si fondono perfettamente con le atmosfere africane, arabe e giamaicane che sono il marchio di fabbrica della band. Le diverse suggestioni musicali si compenetrano in un equilibrio unico, per un disco che a vent’anni dall’uscita non ha perso nulla del proprio fascino.
Gli Almamegretta saranno protagonisti del concerto Sanacore Dub Live Sessions all’interno di Poesia Festival sabato 26 settembre alle ore 22.30 in Piazza Caduti della Libertà a Spilamberto, per un momento di festa nel cuore della manifestazione.
Proprio in occasione dell’anniversario di questo capolavoro, gli Almamegretta hanno scelto di rivisitarlo mettendo a frutto le esperienze maturate oltremanica dei primi anni Duemila, durante i quali i musicisti della band napoletano sono entrati in contatti con le influenze dubstep nate a Bristol e dintorni.
Rivisitare oggi Sanacore non è solo un’operazione nostalgica e autocelebrativa: brani come la Sanacore, Nun te scurdà, ‘O sciore cchiù felice, Pe’ dint’ ‘e viche sono ormai classici della musica italiana, oggi rivisitati in una nuova veste sonora. Perché se una bella poesia resiste anche alla traduzione, una bella canzone non teme di cambiare abito.